l’Oliva Taggiasca non si cambia!

Si è conclusa da poco la battaglia legale che ha visto come protagonista la “Cultivar Taggiasca”, una cultivar tipica della regione Liguria (“Taggiasca” viene infatti da Taggia, una piccola località medievale in provincia di Imperia), considerata una delle più pregiate al mondo, oggetto di una lunga disputa tra il comitato Dop Taggiasca e il Ministero delle Politiche Agricole.

Il nodo della questione è che da anni i promotori della Dop Taggiasca chiedono di far diventare “DOP” l’oliva taggiasca, per una questione di maggiore opportunità e concorrenza nei mercati stranieri ma, per far questo, è necessario modificare il nome della cultivar, poiché:

«un nome non può essere registrato come denominazione di origine protetta o indicazione geografica qualora sia in conflitto con il nome di una varietà vegetale»;

quindi, l’oliva “Taggiasca” non può essere Dop perché Taggiasca è anche il nome della cultivar, da qui l’espediente del cambio titolo.

Il Tar del Lazio si è pronunciato in maniera inequivocabile sulla mancata la sostituzione del nome nel Registro nazionale delle Varietà da frutto e, quindi, sull’impossibilità di applicare il marchio DOP all’oliva Taggiasca, anche perché la cultivar è presente ormai in molte zone d’Italia e non sarebbe corretto circoscriverla in una Denominazione d’origine protetta.

Per saperne di più: https://www.foodagriculturerequirements.com/archivio-notizie/oliva-taggiasca-dop-il-tar-lazio-rema-contro